Premessa:

Nella nostra società le arti sceniche occupano uno spazio marginale e, di fatto, elitario. Manca, o forse è andata perduta, la loro integrazione organica con la vita sociale, sempre più frammentata ed eterogenea.

Ricordando le origini rituali del teatro (la comunità che si riconosce nella rappresentazione dei propri miti) ed il suo aspetto ludico, occorre rifondare una conoscenza dei linguaggi e dei codici performativi, attraverso la pratica delle arti dell’attore e dello spettatore. Un percorso che la scuola dovrebbe attentamente considerare e promuovere.

Il laboratorio intende offrire un’esperienza diretta del “fare” teatro e delle sue regole, liberando ed ordinando l’energia e la sensibilità dei ragazzi, guidandoli tra i due poli della spontaneità e della disciplina.



Programma di lavoro:

Giochi socializzanti per stimolare l’attenzione ed una partecipazione costante ed attiva. Esercitazioni con tecniche di ampliamento percettivo in rapporto allo spazio e per favorire una disponibile sensibilità al lavoro di gruppo.

Il corpo: educazione pre-espressiva al movimento, elementi di pantomima, acrobatica, coordinazione e danza (si utilizzano semplici passi di danze tradizionali).

La voce: risonatori, ritmi vocali, suono, parola.

La creazione scenica: dal soggetto e dalle improvvisazioni al canovaccio ed alla sua elaborazione teatrale.



Esito condiviso:

In rapporto agli obiettivi concordati con i responsabili didattici, sarà possibile presentare al termine del laboratorio una dimostrazione di lavoro o un piccolo spettacolo, come testimonianza e verifica del percorso svolto.



Organizzazione:

I tempi ed i modi dell’intervento saranno studiati nei dettagli in rapporto alle particolari esigenze della scuola.

La proposta standard è un ciclo di 12 incontri di due ore ciascuno.

Per evidenti ragioni didattiche, la proposta può essere rivolta ad una classe o ad un gruppo limitato di studenti.