Topeng: maschere dall'isola degli Dei

dimostrazione spettacolare sul teatro di Bali di e con Enrico Masseroli

Il teatro/danza di Bali presenta una straordinaria varietà di forme tradizionali e creazioni moderne. Una vitalità organica alla vita sociale e religiosa dell’Isola degli Dei, enclave induista nell’Indonesia islamizzata, dove estetica e devozione ritmano con grazia il mutevole corso del tempo e della storia.

L’introduzione, accompagnata dalla visione di immagini originali, provvede ad illustrare la vita sociale, rituale e culturale dell’isola, la cui fama internazionale si diffuse a partire dagli anni ’30, grazie ad uno straordinario manipolo di studiosi ed artisti occidentali.

La dimostrazione presenta il corpo del performer, percorso da un’alternanza di tensioni angolate e sinuose, che ne disegnano gesti e posture. Esemplare è il Baris, scattante e vigorosa danza guerriera, duro tirocinio dei bambini balinesi e d’ogni apprendista prima di affrontare le maschere del Topeng, protagoniste di spettacoli rituali prescritti nelle festività religiose.
Mentre i personaggi nobili presentano raffinate coreografie, i grotteschi buffoni, affini ai caratteri della Commedia dell’Arte, godono di totale libertà espressiva. L’identità di queste maschere - definita da fattezze e colore, da ritmo e melodia, da danza, gestualità e timbro vocale - stabilisce la gerarchia della loro entrata in scena, e costituisce il testo primario d'ogni sacra rappresentazione di Topeng.

"Se un Occidentale indossa una maschera, pretende di essere un altro. Quando un attore balinese indossa una maschera, diviene un altro" Fred B. Eiseman.

Il Teatro balinese, sacro e popolare, aleggia sulla scena occidentale dall'apparizione sfolgorante all'esposizione coloniale di Parigi nel 1931, che ispirà le poetiche visioni di Antonin Artaud.

Le sue forme tradizionali - fondate sulla creativa articolazione di un preciso codice di movimenti e gesti, che il performer articola nella sua "improvvisazione strutturale" e quelle degli altri teatri dell'Asia, sono stati fonte di illuminante confronto per i grandi riformatori della scena europea, da Stanislavskij a Grotowski, da Brook a Barba.

Nata come introduzione ed approfondimento agli spettacoli di topeng, questa proposta trova una sua autonoma collocazione nell'ambito di progetti e programmi di pedagogia ed antropologia teatrale, incontri dedicati all'oriente, alla sua cultura ed alle sue arti.



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