Sidha Karya : lo straniero divino
con I Made Djimat
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Rita Colani
Veronica Piccoli
Renato Carminati
Luciano Togni
Massimiliano Panza
Paolo Cucchi
Marco Vecchi
Jos Olivini
Maurizio Bolis
Enrico Masseroli
Gangsa pemade metallofono
Gangsa pemade metallofono
Suling flauti
Kendang tamburo
Reyong metallofono
Reyong metallofono
Ceng-ceng
Gong
Kempli
performer e dir. musicale


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"...Quest'insieme abbagliante, pieno di scoppi, di fughe, di canali, di diramazioni in tutti sensi della percezione interna ed esterna, compone del teatro un'idea sovrana, che pare conservata nei secoli per insegnarci ciò che il teatro non avrebbe mai dovuto cessare di essere ..." Antonin Artaud da: "Sur le théâtre balinaise" in Le théâtre et son double

Nell'isola di Bali in Indonesia, teatro, musica e danza sono il fulcro dell'intensa vita sociale e religiosa, espressione di una cultura dove estetica e devozione s'intrecciano con sorprendente armonia.

Fra le rappresentazioni piu' antiche e popolari, il Topeng, con le sue maschere, è parte integrante della tradizionale liturgia cerimoniale. La sua rappresentazione celebra, tra mito e storia, le gesta delle antiche corti, offrendo al tempo stesso uno spassoso divertimento per tutti. I due attori, cambiando a vista le stupende maschere di legno laccato, interpretano tutti i personaggi. L'ordine delle loro entrate rispecchia l'antica gerarchia feudale ed accosta i multiformi aspetti della vita, dal soprannaturale allo scurrile, fra danze raffinate e lazzi da "Commedia dell'Arte".

Innovazione ardita rispetto alla tradizione di Bali, i musici del Gamelan Gong Cenik, partecipano direttamente ad una scena del racconto indossando anche loro maschere comiche.

Fra le storie in repertorio quella di Siddha Karya rappresenta un conflitto tutt'oggi assai attuale: il rapporto con lo straniero, l'altro, il diverso, lo sconosciuto.

Dopo il lungo prologo danzato dei personaggi della corte, Penasar, il ciambellano, introduce l'episodio: il nobile ed anziano sacerdote Brahmana Sangkya rientra da Giava per partecipare ad una importante cerimonia di pacificazione con i ButhaKala (demoni) presieduta dal re Watu Renggong, monarca dell'età dell'oro balinese (XVI secolo).

Ne viene però malamente scacciato, perché considerato un pezzente straniero. La sciagura si abbatte immediata sul paese: siccità, malattie, disastri.

Il re, al quale compete di trovare la causa del malanno, si ricorda di quel vecchio bastonato e lo manda a cercare. Scopre allora che si tratta in realtà del suo fratello spirituale, figlio di quel sommo sacerdote che aiutò suo padre a salire al trono. Lo "straniero riconosciuto", accetta le scuse e ristabilisce l'armonia portando a compimento la cerimonia a suo tempo interrotta (lancia chicchi di riso di diverso colore nelle quattro direzioni).

Chiaro il monito morale: un popolo non può vivere felice e in pace se scaccia come un nemico lo straniero. Una società che non riesce a incorporare positivamente ciò che appare potenzialmente distruttivo, è vulnerabile. "L'altro" è nostro fratello.

Da allora in poi la sua figura divinizzata con il nome di “Siddha Karya” - letteralmente: colui che sa come portare a compimento l’opera - sarà necessaria per concludere ogni Topeng rituale. La sua maschera, dai grandi occhi sporgenti e dalle lunghe unghie, è temuta e allo stesso tempo attesa dai bambini: chi ne è afferrato riceve in dono caramelle o monetine.

La sua danza vigorosa e scomposta suscita l'ilare stupore degli spettatori e l'attenzione dei demoni, permettendo così all'alto sacerdote, che nel tempio balinese opera lì accanto, di concludere indisturbato il suo rituale di preghiera per la santificazione dell'acqua.



Programma completo dello spettacolo:

Balaganjur    L'accompagnamento musicale che risuona nelle strade di Bali nelle processioni rituali. Il fitto e delicato intreccio melodico del reyong si alterna con le entrate squillanti dei cembali kopyak.

Topeng    Sidha Karya lo straniero divino
le maschere e i loro personaggi (in ordine d’apparizione)
Topeng Keras   Ministro. Colui che mette in opera le disposizioni del re. Forte e risoluto.
Topeng Keras Lucu    Ministro buffo (lucu). Smargiasso e buontempone.
Topeng Tua   Vecchio e saggio consigliere, non può celare gli acciacchi dell’età.
Penasar   Gran ciambellano. arguto e gioviale. E’ lui lo “story teller”. A Bali traduce dal Kawi, l’antica lingua letteraria, nelle tre lingue balinesi. Ponte fra le culture Indo-balinese e Indo-giavanese, fra le antiche corti feudali e il popolo.
Topeng Dalem Il re. Simbolo di perfezione è figura androgina: la sua danza unisce le vigorose pose maschili alle sinuose ed eleganti movenze femminili.
Wijil   fratello minore di Penasar, burlone, lavativo, scaltro... i due costituiscono un prototipo della calssica "coppia comica"
Bramana Sangkya   L’anziano sacerdote, venuto da java, protagonista della nostra storia.
Bondres (buffoni)    Grotteschi popolani, godono di totale libertà espressiva. Possono interagire con l’episodio narrato, così come lanciarsi in estemporanee incursioni nell’attualità.
Bongol   leggermente sordo ma ottimo cantante
Pak Es   gelataio, assai concitato quanto pragmatico.
Keta   sfortunato, un incidente nel quale è rimasto ferito lo ha lasciato claudicante...
Nyoman Semaryani   ragazza dai tratti scimmieschi, civettuola, si pretende affascinante ed irresistibile
Bondesa Tua (Pasek)    vecchio capo villaggio, nostalgico e disperato.
Dalem Watu Rengong   Monarca dell'età dell'oro di Bali (XVI secolo). Nell'epilogo dell’episodio, riconosce nello straniero scacciato il proprio fratello spirituale, lo abbraccia e gli chiede aiuto per ristabilire pace e benessere sull’isola.
Sidha Karya   forma divinizzata di Bramana Sangkya conclude la storia di cui è protagonista, gettando chicchi di riso, bianco, nero, rosso e giallo, nelle quattro direzioni. Indipendentemente dall’episodio narrato, tutte le rappresentazioni rituali del Topeng sono tradizionalmente concluse dalla sua apparizione. Con la sua offerta, che a Bali depone a terra nella parte più interna del tempio placa gli spiriti maligni, riunendo la rappresentazione alla concomitante liturgia.

Tabuh Penutup (sonata finale)



Esigenze tecniche:

Lo spettacolo può essere presentato in qualsiasi spazio sia al chiuso che all'aperto.

Area di scena minima m. 6 x 6. Disponibile almeno 3 ore prima per allestimento e prove acustiche.

Illuminazione: un piazzato fisso, possibilmente con luci di taglio con colori caldi (gelatine ambra/arancio/ rosa/ giallo).

Durata: 75' ca.